Addominoplastica Lifting Addome

ADDOMINOPLASTICA

Lifting Addome

L’intervento di addominoplastica viene eseguito per eliminare l’eccedenza di tegumento (cute e tessuto adiposo sottocutaneo) che può produrre alcuni evidenti inestetismi, quali pieghe e ondulazioni della pelle, o addirittura, nei casi più accentuati, un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica.

Esso consiste nell’asportazione dell’eccesso di pelle e conferisce all’addome un aspetto più gradevole e naturale. Possono essere eliminati i disturbi presenti nei casi più accentuati, quali la dermatite, che spesso si verifica a livello delle pieghe inguinali, e la difficoltà nei movimenti o nella scelta degli indumenti.

All’asportazione della cute può essere associata, quando opportuna, quella del tessuto adiposo in eccesso, mediante tecnica di lipoaspirazione.

Nel caso coesista l’allontanamento (diastasi) dei muscoli retti (i muscoli a forma di nastro estesi dall’arcata costale al pube) può essere eseguita la loro sutura sulla linea mediana ed eventualmente il loro rinforzo mediante il posizionamento di una rete. Qualora siano presenti delle ernie causate da cedimenti della parete addominale, devono essere riparate nel corso dell’intervento di addominoplastica. In questi casi può rendersi necessario l’impianto di una rete di contenzione che ricostituisce la continuità della parete addominale.


Prima dell’intervento di addominoplastica:

PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO

Qualora esista un sovrappeso è preferibile, prima di programmare l’intervento, perseguire un opportuno calo ponderale attraverso un regime dietetico e di attività motoria indicato dallo specialista.
L’intervento non deve essere eseguito in Pazienti gravide; in caso di dubbio, devono essere effettuate le indagini specifiche.

Prima dell’intervento dovranno essere consegnati i referti delle analisi e degli esami pre-operatori prescritti, che possono includere anche un’ecografia e/o TAC (tomografia assiale computerizzata) addominale e prove di funzionalità respiratoria. Un eventuale eco-doppler degli arti inferiori può essere richiesto in presenza di fattori di rischio per tromboembolia. In taluni casi, tre settimane circa prima dell’intervento può essere opportuno eseguire una o due donazioni di sangue da effettuare presso un Centro Emotrasfusionale; se necessario, le unità di sangue verranno infuse nel corso dell’intervento o nel post-operatorio al fine di ridurre l’anemia. Una metodica alternativa, con la stessa finalità, consiste nell’esecuzione di un prelievo di sangue immediatamente prima dell’intervento che viene poi reinfuso durante o immediatamente dopo l’atto chirurgico.

Un mese prima dell’intervento deve essere sospesa la terapia ormonale estroprogestinica (“pillola”), in modo da avere un mese con ciclo regolare senza assunzione di ormone, per diminuire i rischi di tromboembolia.

Almeno due settimane prima dell’intervento viene evitata l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (tipo Aspirina) e FANS e deve essere evitata la contemporanea assunzione di anticoagulanti orali ovvero il proseguimento di tali terapie deve essere concordato con il Medico Curante.
Per quanto riguarda la contemporanea assunzione di sostanze come eparina a basso peso molecolare, la sospensione o meno andrà adeguatamente discussa con il Chirurgo.
Almeno un mese prima si raccomanda di sospendere il fumo, che ha influenze decisamente negative sulla vascolarizzazione cutanea e del grasso.

Informare il chirurgo di qualsiasi eventuale trattamento con farmaci (soprattutto cortisonici, contraccettivi, antipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti, ecc.).

  • Sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemerit, Vivin C, ecc).
  • Eliminare o ridurre il fumo almeno 4 settimane prima dell’intervento.
  • Segnalare immediatamente l’insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle.
  • Organizzare, per il periodo post-operatorio, la presenza di un accompagnatore/trice,.
  • Procurarsi una guaina elastica adatta all’area trattata

Alla vigilia dell’intervento di addominoplastica:


Praticare un accurato bagno di pulizia completo; rimuovere lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi.

Depilazione della regione inguino-pubica.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO:

ADDOMINOPLASTICA CLASSICA

Fig. 1 A: area di resezione e accesso alla parete addominale; B: Cicatrici post intervento

Di norma si procede all’incisione trasversale della cute sovra-pubica, prolungata lateralmente in direzione dei fianchi più o meno estesamente secondo i casi. Attraverso l’incisione, la pelle ed il grasso vengono scollati dalla parete muscolare.

Lo scollamento procede in alto fino all’arcata costale, implicando il disinserimento ed il reinserimento dell’ombelico.

Dopo l’eventuale riparo di ernie ed il rinforzo della parete muscolare con rete o semplici suture, si asporta l’eccesso di pelle; il tegumento residuo viene stirato verso il basso ed i margini cutanei suturati lungo la linea dell’incisione sovra-pubica iniziale.

Fig. 2: plicatura guaina dei muscoli retti addominali

Di norma prima della chiusura finale si posizionano drenaggi, che fuoriescono dalla regione del pube, che hanno la funzione di evacuare eventuali raccolte liquide di sangue o siero.
In alcuni casi particolari, la presenza di cicatrici addominali da precedenti interventi chirurgici rende opportuno modificare il programma operatorio; ad esempio, in caso esista una cicatrice verticale lungo la parte centrale dell’addome, l’intervento di addominoplastica può essere eseguito incidendo i tegumenti anche lungo tale linea.

La correzione degli eccessi cutanei e adiposi estesi in regione sopra-ombellicale da indicazione a un particolare tipo di addominoplastica detta ad “ancora” o a T invertita.

Fig. 3: Addominoplastica a T invertita.


Le suture vengono di norma e per quanto possibile eseguite con punti interni, per rendere meno evidenti le cicatrici; ogni accuratezza viene posta nell’esecuzione delle suture.

La correzione di eccessi cutanei  a livello dei fianchi ed alla regione lombare rende opportuna l’estensione degli interventi di lipoaspirazione e di asportazione dei tessuti con le modalità sopra descritte con prolungamento delle cicatrici in queste aree (torsoplastica o addominoplastica circonferenziale).

L’intervento ha durata variabile fra le due e le quattro ore secondo i casi.
Come spesso accade in Chirurgia Plastica, si tratta di intervento complesso e non di uniformità routinaria, nel senso che la procedura non è completamente standardizzabile, bensì viene personalizzata sulla base delle caratteristiche individuali

LIPOADDOMINOPLASTICA

Qualora siano presenti accumuli adiposi ai fianchi o in presenza di un pannicolo adiposo importante, può essere indicato associare una lipoaspirazione (liposuzione). Le cicatrici in caso di lipoadddominoplastica sono uguali a quelle della addominoplastica classica.

MINI ADDOMINOPLASTICA

Nel caso in cui si debbano correggere solo lievi eccessi di cute sopra il pube lo scollamento giungerà in alto fino all’ombelico.

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Fig. 4 Mini addominoplastica


Il giorno dell’intervento di addominoplastica:

Mantenere rigorosamente il digiuno, Non assumere cibi né bevande, a partire dalla mezzanotte del giorno precedente.
Indossare un indumento da notte completamente apribile sul davanti con maniche molto comode.

Dopo l’intervento di addominoplastica:

Decorso post operatorio:

Nel periodo post-operatorio potrà essere avvertita in regione addominale una certa tensione, che regredirà progressivamente nel giorno di poche settimane. E’ bene evitare sforzi ed estensioni complete del tronco nei primi giorni.

I drenaggi vengono rimossi in genere entro le prime 72 ore, tutto dipende dalla quantità di siero prodotto.

È consigliabile mantenere le cosce flesse sulle anche durante il riposo a letto con un cuscino sotto le ginocchia, per mantenere semiflesso il tronco sulle gambe, evitando così trazioni lungo la linea di sutura, e camminare col busto leggermente piegato in avanti nelle prime giornate dopo l’intervento.

Al fine di rendere minimo il rischio di tromboembolie è molto importante la mobilizzazione degli arti inferiori immediatamente dopo l’intervento e la deambulazione il più precocemente possibile.
Dovrà essere eseguita, quando il Chirurgo lo riterrà opportuno, una terapia per la prevenzione della tromboembolia da protrarre per qualche settimana.

Per i primi 4-5 giorni post-operatori dovrà proseguire l’assunzione di antibiotici, nel caso ciò sia ritenuto opportuno. La presenza di un rialzo febbrile è frequente e non è strettamente indice di infezione; puntate febbrili superiori a 38 °C devono invece essere segnalate tempestivamente al Chirurgo.

Per le prime 2 settimane non dovrà guidare veicoli. I punti di sutura esterni verranno rimossi 7-10 dopo l’intervento. La prima doccia di pulizia completa potrà essere praticata solo dopo tale periodo.

Gonfiori e lividi sono normalmente presenti per almeno 2 settimane e possono estendersi spesso alla regione pubica, genitale ed alle cosce.
Per le prime 4 settimane dovrà evitare di compiere ampi movimenti con il tronco; dovrà inoltre astenersi dall’attività sessuale, che potrà essere ripresa dopo tale periodo.

.Per 14 giorni  giorni indossare la guaina elastica posta dal Medico senza mai toglierla. Successivamente, per due settimane, è preferibile indossare almeno durante il giorno la guaina.

Per almeno 1 mese evitare l’esposizione diretta al sole o al calore intenso (es. sauna, lampada UVA) e attività fisiche importanti.

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